Se l’Italia cambia verso.
Posted by admin on 7 dicembre 2013
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In questi giorni di grande confusione, non solo a cagione della sentenza della Corte Costituzionale sulla legge elettorale, che ha il nome e la faccia di chi l’ha voluta, ma anche e sopratutto, per le reazioni isteriche di certi “parvenu” della politica i quali, non hanno cultura in generale e, ancor meno, cultura e correttezza politica. I nomi li sapete, sono i soliti, di precisa collocazione e, provenienza dal nulla. Questi hanno preso la sentenza e se la sono portata, a loro piacimento, per attaccare ancora una volta, tutte le Istituzioni le quali non fanno quello che a loro è comodo e utile. Bisognerebbe spiegar loro che, appunto perchè Istituzioni, fanno ciò che è giusto fare e non quello che viene chiesto da questo o quello, per la propria convenienza.
A tutto questo si aggiunge la crisi economica che, proprio ora sta emergendo in tutta la sua crudeltà. E questi cosa fanno? giocano allo sfascio del tanto peggio per il Paese, tanto meglio per loro. O ancora, questo a livello locale, ci sono degli sfacciati che trascurano la realtà e prendono in giro la gente esasperata, comunicando dati immaginari su cose che ritengono, ma solo loro, di aver fatto. Nessuno se ne è accorto, anzi. Trascuro di perlare del massimo organo politico-amministrativo della Regione Basilicata, sappiamo come è andata a finire la vecchia giunta. Parliamo invece dei residuati del sottogoverno locale che cercano la loro perpetuazione anche col “nuovo corso”.
La sfacciataggine di costoro non ha limiti, fanno comunicazione che fa salire la rabbia di chi riflette, determinando, coi loro comportamenti tutto il male che si dice, in questo momento, contro la politica, compreso l’astensionismo. Pensate, una di queste società della Regione, dichiara, attraverso i suoi vertici, di aver fatto sviluppo enorme in Basilicata: dal 2009 oltre 3000 aziende supportate e oltre 4.500 posti di lavoro creati, con 60 milioni di euro investiti. Nessuno se ne è accorto di questo grande lavoro, siamo degli sbadati compreso l’Istat che comunica una disoccupazione nella regione aumentata dal 13,03% del ’93 al 16,06% del 2013. E anche Legambiente, con una sua consociata di ricerca, rileva e comunica i dati della occupazione giovanile. Infatti, ci racconta che in Basilicata, i giovani che lavorano sono scesi dal 24% del 2008 al 19% del 2011, contro una media europea del 33% di giovani che un lavoro c’è l’hanno. E si siamo degli sbadati. Oppure gli interventi che vanta tale società di sviluppo della nostra regione, li ha fatto altrove, considerato che i 60 milioni sono stati spesi veramente, quello delle spese è sicuramente un dato certo e inconfutabile, siamo bravissimi e sappiamo spendere, non sappiamo però investire.
Mi è capitato di ascoltare operatori che hanno avuto contatti con questa costosa struttura. Essi mi hanno confermato il nulla di fatto. Per mio stile, tralascio il dire le modalità di approccio che mi è stato riferito, scivolerei nel pettegolezzo e non è opportuno.
Devo però dire che confido molto nell’aria che si respira in questo momento in Italia e in Basilicata. Aria nuova e fresca, Con Renzi che se domani vince le primarie del PD potrà attuare il suo programma, con soluzioni e lucidità che ci ha fatto vedere con chiarezza.Con Marcello Pittella che abbiamo eletto Governatore della Regione Basilicata e che, appena lo faranno insediare, comincerà ad attuare il suo buon programma. Certo nessuno ha la bacchetta magica, ma in questo momento di scadimento di valori, di metodi e di azioni, cominciare a muoversi bene sarà già tanto.
Ecco, voglio ricordare qui un metodo efficacissimo, nel governo delle aziende che, se applicato al governo della nostra Regione e anche del Paese, darebbe sicuramente copiosi e buoni frutti: “Sapere, Saper Fare, Saper Far Fare, Fare, Far Sapere”. Quest’ultima funzione da attuare solo alla fine, senza compiacimento, nè autoreferenzialismo, nè autoincensamento, perchè si diventerebbe Mummie per autoconvincimento e autodefinizione.
Quest’ultima metodologia è sperimentata, con successo, da molti di noi che da piccolini, ci siamo prese le nostre responsabilità e le abbiamo portate avanti senza alibi. Se le cose andavano male, ci prendevamo le colpe e ripartivamo, così come facciamo ancora oggi.
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