CRISI O CAMBIO DI PASSO?
Posted by admin on 14 dicembre 2013
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Sicuramente crisi. Non solo però, qui bisogna cambiare modello di vita tutti, perché la crisi non è solo economica ma è crisi generale, dall’economia ai valori, dalla scuola all’impresa manufatturiera, dalla carenza culturale di chi fa politica ai modelli inculcati da certi programmi televisivi a una parte delle giovani generazioni, e mi fermo. Quindi bisogna mettere mano ai costi dello Stato e della politica, che sono elevatissimi, anche e principalmente, per via dei numerosissimi privilegi di cui godono i numerosissimi appartenenti alle varie caste. Non solo i politici, anche i magistrati, i giornalisti, i sindacalisti, i burocrati di stato e quelli delle aziende private, banche e assicurazioni in testa. Ogni categoria ha i suoi privilegi e fa casta, per se e in trasversalità. Quasi fanno a gara a chi ha più privilegi e, quando si incontrano se le raccontano, alimentando la competizione tra chi ha di più. Quindi si fanno gli aggiustamenti, e sempre all’insù, mai all’ingiù.
Ma non basta, bisogna rilanciare i veri valori a partire dall’assunzione di responsabilità da parte di ognuno di noi, nessuno escluso, rilanciare l’0bbligo, non solo etico, di rispettare l’altro chiunque sia, rispettare la cosa pubblica più di quella propria, capire che un incarico è una assunzione di responsabilità e NON un’assunzione di potere e di libero arbitrio. Dicevano i miei che ai soldi tuoi puoi dare del tu ma a quelli degli altri DEVI dare del LEI. Non so se mi sono spiegato, signori consiglieri di ogni regione d’Italia, di ogni colorazione politica!
Certo, anche noi cittadini dobbiamo cambiare passo, pur se la più parte è stata costretta a farlo per necessità. Nulla sarà come prima, dobbiamo prenderne atto e prepararci ad una più sana e necessaria sobrietà. Ogni nostra azione deve tenerne conto di questo contesto cambiato, agire di conseguenza e, solo così facendo potremo pretendere, dovremo pretendere, che chi ha la minima responsabilità pubblica deve fare il suo dovere e non ostentare i galloni conquistati come un trofeo, approfittando della sua posizione di potere e mettere sotto i piedi le responsabilità, delle quali è portatore.
Per questo motivo ho sostenuto, nel mio piccolo, la candidatura di Renzi alla segreteria del PD, non per calcolo o convenienza che non ne ho, ma perchè ho condiviso i modelli che immaginavano alcuni suoi consiglieri. Ad esempio, il finanziere Davide Serra che, in una intervista televisiva, ha detto cose necessarie e condivisibili, non sbagliando nulla, né facendo inutile filosofia, ma andando al cuore dei problemi e indicando le possibili soluzioni che, chi ha responsabilità, ha il dovere di attuare, per il bene della Istituzione che rappresenta.
Quindi non utilizzare il potere per usare i soldi pubblici per comprarsi l’intimo del colore della sua farneticante parte politica. Ne utilizzare lo sproloquio e il turpiloquio, contro ogni Istituzione, per guadagnare con le proprie società personali, col socio semi misterioso e aumentare guadagni e pseudo carisma. Non abbiamo bisogno di questi predicatori, né di questi presunti sacerdoti.
Del sostegno a Matteo Renzi, ho avuto ragione perché, appena designato Leader del suo Partito, ha messo in atto alcuni fatti. Non mi riferisco solo allo sblocco della legge elettotale e al finanziamento ai partiti da eliminare, ma anche la nomina della segreteria e, in particolare, la nomina di Filippo Taddei a responsabile economico del PD. Questi, giovane professore di economia, con esperienza già ampia, conseguita da lunga permanenza all’estero, ne ha gia dato prova con alcune dichiarazioni, di come intervenire su alcuni fenomeni economici che ci affliggono.
Interventi e buoni consigli, di segno radicalmente opposto, a quelli strombazzati dal grande Brunetta, che si atteggia a primo della classe, ma ha dimostrato con i fatti di essere tanto presuntuoso quanto sprovveduto o ingannevole. L’ho detto e qui lo ribadisco, basta solo l’inganno che ci ha tirato con l’eliminazioene dell’Imu, il poveretto.
Concludendo, oggi Renzi A Milano definirà l’organigramma del partito e ne delineerà il programma, sicuramente avremo sorprese e veramente cambio di verso della politica, della sua politica, della quale quella restante dovrà fare i conti. Grillo e Berlusconi sono avvertiti.
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