SONO USCITO, HO RIFLETTUTO: DEMOCRAZIA o ECONOMIA?
Posted by admin on 15 febbraio 2014
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Ho preso il coraggio a due mani e sono uscito. La giornata era invitante, un cielo terso e azzurro carico, sole tiepido, circa 15 gradi C., senza un alito di vento. Ho fatto due passi sino al bar e al giornalaio per caffè e giornali. Poi, con la vetturetta, via per la tangenziale da dove si vede bene il mare Jonio del metapontino e le montagne imbiancate: Pollino, Sirino e altre cime dei monti calabro-lucane. Proprio un bello spettacolo. Parcheggio e cammino lungo i giardinetti di alcune dimore signorili, noto cespugli di margherite gialle che hanno superato questo inverno piovoso ma mite, qualche rosa di nuova generazione, i fiori del nespolo che prepara il dolcissimo frutto che maturerà a giugno, le incipienti gemme del fico, i pampini della vite, impercettibili a occhi fugaci. E ancora il prunus con i piccoli indecisi fiorellini. Proprio una giornata primaverile. Non mi illudo però, come sempre verso Pasqua ci verrà regalata una nevicata fuori stagione che, spero, non faccia danno alla vegetazione avviata. La nostra agricoltura ha subito troppi danni in questi ultimi anni.
Nonostante questo spettacolo il pensiero elaborava e faceva sedimentare gli accadimenti politici di queste ultime 24 ore.
Democrazia sacrificata e a rischio o pericolo di perderla, per via del popolo affamato e stufo, che perde la pazienza e occupa i palazzi che non hanno saputo darci il minimo per sopravvivere? Sagunto brucia mentre Roma decide, o si salva Sagunto perché Roma decide in maniera direttiva e veloce? Va bene applicare la leadership direttiva dei momenti di crisi? E la Costituzione?
Da uomo della strada penso che il Capo dello Stato agisca bene, peraltro e’ stato pregato di stare li perché il Parlamento eletto, sarebbe meglio dire nominato, non è stato capace di eleggere un altro. Quindi con un plebiscito Napolitano e’ stato riconfermato. E meno male perché ha idee chiare e polso fermo, tra tutti questi “girella” di parlamentari. Allora se Renzi riuscira’ nei prossimi tre-quattro mesi a fare due-tre cose utili a rilanciare lo sviluppo ben venga, anche senza elezione diretta, la democrazia terra’ e non si sarà offesa. Il suo sacrificio sarà servito a salvarla con i fatti. Altrimenti ci riempiremo la bocca di questo termine,, mentre stiamo perdendo la libertà.
Non sono un ammiratore di Karl Marx ma devo ricordare quello che scrisse nel suo Capitale: “l’uomo e’ libero se è libero dal bisogno”. Mi spiegate che democrazia sarebbe con uomini (e donne ovviamente) annegati nei bisogni primari? E che democrazia è se viene disatteso non solo l’articolo uno della nostra Costituzione ma anche l’articolo quattro. Esso al primo comma recita : ” la Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto”.
Allora mi chiedo, sarebbe opportuno andare a votare, perdendo almeno tre mesi di tempo prezioso, quando meno di un anno fa si è votato e il PD , anche se di misura, ha avuto la maggioranza? E’ uno scandalo se ora si da mandato al segretario di questo partito a formare un nuovo governo che finalmente metta in moto lo sviluppo Della nostra economia e crei nuovi posti di lavoro? ricordo che il segretario Renzi e’ stato eletto a tale carica, meno di due mesi addietro con una maggioranza schiacciante . E allora dove sta la minore democrazia rispetto ai Governi fatti negli ultimi vent’anni?
Se non ci rendiamo conto del grave pericolo che corriamo e facciamo propaganda spicciola con queste teorie, giochiamo sulla pelle del 12,50% di disoccupati che diventano il 40,00% di giovani con meno di trent’anni. Se poi siamo seri e ci svestiamo degli abiti ideologici, capiamo che, dato il bisogno di sviluppo dell’economia, darsi un Governo capace di far crescere la nostra occupazione viene prima di ogni altra alchimia teorica.
Sono perplesso sullo strappo usato e anche sulla facilità di fare le cose che Renzi pensa di fare. So bene che scatteranno i veti e i velleitarismi personali, specie dei piccoli partiti e dei piccoli uomini che speculano cinicamente sui bisogni della gente. Ho però la speranza e mi auguro che, almeno in questa fase, prevalga il buonsenso dei protagonisti, affinchè facciano quello che serve e lo facciano presto. Questo e’ il mio pensiero che giornalmente tocco con mano la disperazione della gente.
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