FRUSTRAZIONE
Posted by admin on 5 aprile 2014
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Anche se con alcuni dubbi, visto il tempo, dopo essermi accuratamente organizzato e sbrigato alcuni servizi in centro, mi sono avviato. Lungo la strada un raggio di sole ha fugato gli ultimi dubbi e quindi, rinfrancato completamente, ho cominciato a pregustare il piacere che questo gioco–medicina mi procura. Giunto nel parcheggio del Golf Club di Metaponto, fatti gli ultimi preparativi mi sono incamminato verso la Club House, ma ecco un rumore sordo. Con l’ottimismo del golfista ho pensato ad un aereo ma il ripetuto rumore mi ha fatto sospettare che fosse un tuono. Ancora con
l’ottimismo di cui sopra ho pensato che anche se fosse un tuono passerà.
Quindi ho guadagnato la partenza delle nove buche che immaginavo percorrere. Ancora brevi esercizi di riscaldamento e, messa la prima pallina sul T, ho provato e quindi via, con un buon colpo mando la pallina nel far way, anche se al margine sinistro. I tuoni continuano a rumoreggiare senza più dubbi, sono tuoni! quindi ci sono anche i fulmini. Come è noto essi anticipano di alcuni secondi il sordo e minaccioso rumore. Infatti ecco in fondo una scarica cadere perpendicolare alla superficie terrestre e quindi del campo. Tiro il secondo colpo, tra paura e speranza e alla fine prevale la prima, decido senza idugio di ritirarmi. Immagino si sappia quanto sia pericoloso camminare con la sacca coi ferri e, ancora peggio, armeggiare con essi: sono grandi attrattori delle scariche elettriche!
Giunto al parcheggio temporeggio speranzoso ma alla fine avvio il motore e vado al lido di Metaponto per visitare le residenza estiva danneggiata dalle piogge, per ben due volte, questo inverno. Danni ancora evidenti, disordine e grande umidità. Penso, con mal di testa, ai lavori che mi tocca organizzare e, quindi, mi avvio verso il cancello per rientrare. Ma ecco che noto i primi gerani fioriti, alzo la testa e vedo il gazebo con molti grappoli di glicine che pensolano e ostentano un bel colore viola vivo, colorati come mai li avevo visti prima. E’ bastato questo per farmi rincuorare e mettermi di buonumore nel pregustare la stagione estiva che ci aspetta.
Avvio l’auto e mi porto sulla spiaggia per vedere il mare che sentivo rumoreggiare. Non e’ una mareggiata violenta ma abbastanza forte per rosicchiare un altro pezzo di spiaggia che, sicuramente le bonacce che seguiranno ci restituira’. A questo punto prendo la via di casa su un nastro di asfalto delimitato da due margini con un campionario di fioritura che vanno dal giallo della senape a quello dei finocchietti selvaggi, al rosso dei primi incerti papaveri , al viola di un arbustello del quale ignoro il nome.
Riprende a piovere e i colori si ravvivano ed emanano un odore di erba tagliata di fresco, mentre il rosa pallido delle fioriture delle tamerici, come sempre, mi affascina perché, una pianta così insignificante ma tosta, possa produrre questi fiori delicatissimi. Mistero della natura.
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