NON CAPISCONO O NON VOGLIONO CAPIRE?
Posted by admin on 7 agosto 2014
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Ho incontrato un amico che stimo e sostengo nelle cose che lui fa e io condivido e, con lo stile che apprezzo e gli invidio, vale a dire sorriso e modi garbati, mi sussurra qualcosa, con un filino di ironia, che colgo solo dopo averci pensato un attimo su. Quindi ne discutiamo in perfetta sintonia di argomento, ma in totale disaccordo sui metodi con i quali è stata condotta l’operazione nella quale è vincitore ed io no. Poichè non ho secondi fini ne aspettative e tanto meno sono militante, ragiono come un comune cittadino che vuole capire le cause dei comportamenti umani, cerco di carpire i motivi di averrsione alle mie tesi. Lui con grande abilità dialettica, sguscia via soffermandosi nella superficie del tema, quindi ribadisce l’avversione alla mia posizione basandola sulle persone, non sui metodi che la politica continua a usare, fregandosene di ciò che da essa pretende la Gente: apertura, democrazia autentica, coinvolgimento nelle decisioni ecc. Quindi capisco, ancora una volta, che siamo lontani dalla vera riforma della politia.
Si perchè a questa politica servono il verticismo, le decisioni prese a tavolino da pochi e poi, calarli dall’alto ai sudditi adoranti. Se a questo si aggiunge qualche regolamento di conti interno al partito protagonista della vicenda, ecco che tutto mi diventa chiaro. Questa chiarezza però, mi fa venire il mal di pancia perchè capisco che la via è lunga, quindi, forse i nostri pro-nipoti vedranno una politica come molti di noi la vorrebbero già oggi.
Questo è accaduto al recente Congresso Pd di Basilicata. Scontri violenti che opponevano persone a persone, durezze sugli interessi di famiglie o di parenti e amici, dialettica affilata sui caratteri più o meno cattivi di questo o di quello ma nessuno dei contendenti, specie di una delle parti, hanno fatto riferimenti nobili a come organizzare e condurre il Partito affinchè possa intercettare e risolvere i problemi della Gente, che poi sarebbe il motivo unico dell’esistenza stessa dei partiti.
Allora capisco che la terza lista, si capisce che sto parlando del Congresso PD di Basilicata, aveva la funzione civetta affinchè portasse via voti a chi ha voluto fortemente le Primarie, per non farlo vincere al primo turno col 50% più uno, per poi fare l’ago della bilancia nella successiva e necessaria fase congressuale. Ciò è evidente, considerato che in detta lista c’erano molte persone che coi civatiani non avevano nulla a che fare. Stavano li per consumare vendette e rivalse vecchie e, piu ancora recenti, come le primarie per la Presidenza della Giunta regionale.
Ed ecco che la vendetta e conseguente strappo sono serviti. Che poi la Gente abbia dato la maggioranza relativa a Braia e non a Luongo, a Paradiso evidentemente non interessava e non avrebbe potuto fare altrimenti: Lui, a sua insaputa come è di moda dire, era “solo il capolista” e nulla più. Lui non poteva fare diversamente. Altri, che lo avevano “sostenuto” dovevano consumare le rivincite e regolare i conti. —Ora comunque è tempo di fare gli auguri, non formali ma sinceri, al Segretario Luongo, affinché si carichi di nuovo entusiasmo e di tanta buona volontà e chiami i suoi due Co-candidati Braia e Paradiso a lavorare insieme, per rinnovare e organoizzare il Partito in maniera moderna, sforzandosi a interpretare la volontà della Gente, avvicinandola per meglio intercettare i bisogni e i problemi cercando, per quello che è possibile e di più, di dare ad essi soluzioni serie. So che Luongo è persona navigata e intelligente, per cui se vorrà veramente unificare e rinnovare il PD lucano, lo dovrà fare valorizzando gli oltre cinquantamila elettori che in una calda Domenica di inizio luglio si e’ recata a votare, considerandoli una vera risorsa e non una massa “estranea e costretta”. Inoltre dovrà avere l’autonomia di operare con la massima obiettività senza dipendere e senza dare troppo ascolto ai suoi grandi elettori che, per motivi personali più diversi l’hanno sostenuto. Lui sa che al primo no che dirà ad ognuno di loro sarà pugnalato, non importa perché la sua forza e il suo scudo sono i suoi singoli elettori. Già questa consapevolezza e le azioni conseguenti sarebbero un bel segno di cambiamento in positivo. Buon lavoro.
Concludo con una domanda e mi do la risposta: perchè la vecchia politica vuole gli “accordi” e non una conduzione democratica con consultazioni aperte? – ma perchè il Segretario o il designato con primarie è più forte ed autonomo rispetto a quello concordato a tavolino. Il primo deve rispondere a molti e quindi deve essere molto attento e dare ascolto alla Gente, il secondo risponde a pochissimi che lo tengono per le palle.
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