UN SABATO NORMALE ? NON PROPRIO.
Posted by admin on 28 dicembre 2014
-
Non è stata la mattina di un sabato normale quello di oggi. Infatti inizio andando alla Stazione ferroviaria di Ferrandina che è la stazione delle ferrovie dello Stato che servono Matera, sulla linea Taranto-Roma, via Salerno Napoli, due corse al di con ritardi anche notevoli per arrivi e partenze. E poi dicono che non abbiamo la ferrovia della Stato. Ma lasciando l’amara ironia, continua a raccontare un sa nato mattina diverso. Mentre aspetto l’arrivo del treno ( solo 15′ di ritardo), ricevo una telefonata di un Collega che avevo cercato ieri per esprimergli solidarietà per un gesto compiuto in questi giorni. Parte il treno con la persona cara accompagnata e torno all’automobile per recarmi, secondo programma, a Metaponto per fare il mio solito percorso di nove buche, sperando di smaltire le scorie accumulate in questi giorni di abbuffate sonore.
Ma il campo è invaso da centinaia di golfisti che devono fare una gara della quale io ero ignaro. Bevo un caffè e accetto il suggerimento di andare a giocare a Riva dei Tessali, distante circa 8 Km.
Ora il percorso di Riva io non lo frequento, anche se li ho iniziato a giocare, perché è più lontano da Matera e perché è più difficile e, per risparmiare,non ho esteso a quel campo l’associazione. Prima controvoglia e poi, lungo la SS 106 mi carico col famoso pensiero positivo della variation che tanto è utile in molte attività umane. Infatti faccio una cosa diversa rompendo la routine. Parcheggio, faccio gli ultimi preparativi, e via con sacca e carrello mi concentro a ricordare l’ingresso della Club House, entro saluto, chiedo il documento di un pagamento effettuato e mi avvio alla buca Uno.
Ancora concentrazione per ricordare e intuire come raggiungerla. Le indicazioni mi aiutano in questa operazione. Qui cominciano le difficoltà ulteriori, perché il percorso si snoda in una fitta pineta e il gioco non è a colpire i pini ma a scansarli. Infatti io ne colpisco uno ad ogni colpo, con conseguenza smarrimento di varie palline. Le altre girano! Confermo la difficoltà del percorso ma mi diverto a vedere e sentire aria nuova e diversa. Odore di cannella, il rumore del traffico della 106 che si confonde con le onde dello Jonio che giocano alla risacca con la sabbia, qualche uccello che cinguetta perché pensa che sia primavera, vista la giornata soleggiata. Un poco di umidità in più, temperatura vicino ai 20 gradi centigradi, gente diversa e poco conosciuta, piacere di continuare a colpire le cime delle profumate conifere.
Sudo parecchio e decido di fare le solite nove buche che percorro in meno tempo, penso ma non è vero, essa è la sensazione positiva per la novità del percorso. Ma giunto alla nona buca non trovo la via del ritorno. Mi aiuto con l’intuito ma niente, non riesco. Allora torno sui miei passi per chiedere aiuto a dei giardinieri che stavano potando le piante di lauro gentile, che orna le case di questo insediamento residenziale. Uno di loro mi accompagna in un posto agevole per indicarmi la via, lo fa con precisione e mi dice che devo percorrere oltre un km. Stanco e sudato come ero la cosa, al momento, mi ha contrariato, ma poi il silenzio e la pace che mi regalavano i viali era impagabile, stanchezza dimenticata! Giunto stanchissimo e contento al bar mi sono concesso il ristoro di una ottima spremuta fredda di arance locali e via per il rientro a casa, soddisfatto di questa diversa mattinata che ha rotto anche la routine dl divertimento sabbatico abitudinario. Vi sembra poco?
Lascia un commento
Devi essere connesso per pubblicare un commento.