IO PENSO, IO CREDO, IO VEDO..
Posted by admin on 29 marzo 2015
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-Io penso che il nostro Paese sia stato bloccato sugli interessi di pochi a danno di molti. -Io credo che questa arretratezza debba essere superata con le necessarie riforme per adeguarci al mondo evoluto e progredito. Io vedo che dove le riforme sono state fatte ora c’è benessere e i giovani trovano lavoro e quei Paesi sono forti e dettano legge. -Io vedo che la nostra burocrazia consiglia alla politica leggi, tante leggi, poco chiare per poi, insieme, mettere blocchi superabili con le mazzette, distribuite agli uni e agli altri. -Io credo che i nostri sindacalisti, specie alcuni più radicalizzati, hanno lavorato poco e non capiscono chi lavora e, ancor più, non conoscono i problemi di chi lavora senza certezze e senza garanzie e, ancor meno, capiscono coloro che il lavoro proprio non c’è l’hanno.
-Io vedo che alcuni cosiddetti imprenditori fanno fortuna sfruttando i lavoratori e acquisendo affari con raggiri e corruzione a danno di chi opera correttamente nel rispetto di regole e concorrenza. -Io penso che i controllori sono inseriti nel sistema perverso e banchettano insieme a coloro che dovrebbero controllare. -Io vedo che i controllori vengono nominati dai controllati e quindi i controlli non funzionano e le regole del mercato vengono tradite e gli equilibri stravolti. -Io vedo una economia con capitalisti senza capitali che fanno buone speculazioni per loro e lasciano il cerino in mano nostra. -Io vedo che incapaci manager privati e pubblici, guadagnano stipendi e benefit ricchi ricavando diverse centinaia di volte quello che guadagnano i loro dipendenti, nonostante rovinino le aziende loro affidate e nessuno li persegue, con buona pace dell’utopia di Adriano Olivetti.
-Io penso a quei pochi bravi manager che salvano aziende decotte, a loro affidate ma sono perseguitati da mediocri politici, sindacalisti sfaticati e invidiosi che strumentalizzano i loro iscritti. Per fortuna vedo che molti lavoratori seri e accorti non seguono più le manifestazioni indette dai loro rappresentanti e ritengono inutile rinnovare le tessere sindacali. -Io vedo che molti, moltissimi italiani si lamentano e schiamazzano ma, di questo sistema perverso, sono funzionali con comportamenti conniventi e complici silenzi, per la loro immediata ed effimera convenienza. -Io penso che così il sistema continua ad essere stravolto e sempre più persone si adeguano per ottenere piccoli egoistici privilegini. Io credo che la rivoluzione ognuno di noi dovrebbe farla dentro di se, sforzandosi di essere corretto lui e imporre agli altri lo stesso comportamento corretto, in tutte le circostanze che è protagonista.
Come si diceva una volta “se vuoi che la città sia pulita comincia a pulire davanti alla tua porta”. Questa rivoluzione è silenziosa, lunga, non fa scorrere neanche una stilla di sangue, costa piccoli sacrifici ad ognuno di noi, i risultati sono poco visibili ma tra due o tre generazioni i risultati saranno miracolosi d’un botto.
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