AUTOROTTAMAZIONE
Posted by admin on 1 maggio 2015
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Quello che sta accadendo nel PD e alla Camera dei deputati, nonostante il Segretatrio di quel Partito e’ anche Capo del Governo, dimostra che in esso, pur reggendo le sorti dell’Italia, sta succedendo, per volere di una minoranza ancorata a vecchi riti e liturgie, una frattura che tende a mettere in crisi il giovane Capo di Governo, il quale invece, con la sua determinazione forza per conseguire riforme utili al Paese, andando avanti senza i vecchi riti melmosi e acquitrinosi che, i vecchi leader del passato, vorrebbero tener vivi.
Questi comportamenti mettono in luce la profonda ipocrisia che è dentro il nostro sistema politico, dove le cose si fanno solo per l’interesse personale o, al massimo, per gli interessi di alcuni gruppi. Pensate e guardate con attenzione gli accadimenti di questi giorni, e questa ipocrisia salta fuori con assoluta evidenza. Bersani, Letta, Brunetta e i loro sodali hanno, sempre sostenuto la necessita’ di riformare il Paese a cominciare da una legge elettorale che dia più stabilita’ rispetto al passato per evitare le macerie create da coloro i quali oggi si mettono di traverso all’azione di Governo.
La necessità di una nuova legge elettorale era anche sostenuta, con tutta la passione di cui era capace, dall’ex Capo dello Stato Giorgio Napolitano. Per questo il Governo Letta e poi la maggioranza del Patto del Nazareno, vararono la legge elettorale, nota come Italicum, che pur non essendo il meglio, sicuramente è migliore di quella esistente, considerato che va nella direzione della stabilità necessaria.
Ebbene, con scuse inconsistenti, i berlusconiani si sono sfilati, rompendo il vituperato Patto del Nazareno. La minoranza PD facente capo ai Bersani, Cuperlo, D’Alema, Civati ecc. ( dei Fassina e di altri non parlo perché sono dei personaggi in cerca di autore ops…, in cerca di visibilità). Che contrastavano Renzi perché aveva concluso il patto di cui sopra ma , da quando il patto è stato rotto, hanno cominciato a trovare altre scuse per contrastare e ridurre all’immobilismo chi, le riforme utili al Paese, lavora per farle e che, il partito di maggioranza ha approvato con delibere sempre a larga maggioranza.
Ora che con determinazione e coraggio il giovane Capo del Governo sta portando a conclusione la legge elettorale, lunedì ci sarà l’atto finale della votazione sull’intero testo e che Dio ce la mandi buona, salta evidente l’ipocrisia di cui sopra. Lor signori, che avevano concepito e votato la legge, ora per altri motivi non la stanno votando, cercano di rivestire il loro no di ideali nobili, come democrazie e cose del genere. Ma la Democrazia, con la lettera grande, non è quella cosa secondo la quale ci si confronta si dibatte e, se non si trova una sintesi unica, si vota e si attua la tesi che ottiene la maggioranza? Ebbene costoro dicono che nel partito non c’è democrazia, stravolgendo la regole di cui sopra: una sparuta minoranza vorrebbe imporre la propria tesi, così da rimettere tutto in gioco, ridiscutere, rimescolare le carte, fare barricate per ottenere piccoli e bassi compromessi, con il risultato di impantanarsi e frenare l’attività di Governo che, Dio sa quanto sia necessaria, per ricostruire l’Italia sulle macerie delle quali, i signwori frenatori sono unici responsabili. Finalmente stanno per essere smascherati così che la Gente capisca chi fa il gioco a perdere. Nei fatti, se il progetto del Governo si compirà e la legge passerà, non sarà stato Renzi ad aver rottamato costoro ma i loro comportamenti, ipocriti e personalistici, avranno decretato l’auto rottamazione in quanto hanno dimostrato di essere vecchi e superati, legati ad un idealismo che la Gente non capisce e di cui non ne ha alcun bisogno.
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