IMPORTANZA DEGLI ACCORDI
Posted by admin on 19 luglio 2015
-
In questi ultimi mesi ho avuto netta la visione di come, buona parte dei mass media, dà grande spazio alle notizie negative e trascura o minimizza le altre. questo induce la gente, poco attenta, a formarsi idee qualunquistiche e negative sul mondo in cui vive. Salvo poi ricordare l’importanza di aluni Grandi Uomini che, con i loro accordi, pazientemente costruiti, hanno portato a soluzione problemi annosi, oltre che delicati, attraverso soluzioni insperate. Ricordo Il Grande Nelson Mandela che con una lunghissima negoziazione, iniziata, nella fase di avvio, all’insaputa del suo rivale, ha messo fine alla Apartheid in Sud Africa. Ciò detto, vorrei soffermarmi su alcune notizie positive, di grande rilevanza, che sono state riferite di recente, dalla stampa nazionale e internazionale senza molta enfasi ne’ risonanza e che invece, sono di portata storica. Prima notizia da ricordare e’ quella che riguarda l’accordo con Cuba, concluso con gli USA del Presidente Obama. Esso ha messo fine al blocco degli aiuti e della collaborazione, tra i due Paesei,che aveva aumentato la povertà degli abitanti dell’Isola caraibica.
Come se non bastasse, in questa ultima settimana, un altro accordo di grande portata si è concluso brillantemente, mettendo in fase di sicurezza la minaccia nucleare, brandita dalla Repubblica Islamica Iraniana che, per lunghissimi anni, teneva sotto scacco l’intero Occidente, da un lato, mentre il Paese dell’Ayatollah Khamenei, viveva in povertà, nonostante la ricchezza dei suoi giacimenti di petrolio, per via dell’Embargo Occidentale, con gli Usa in testa. Questo accordo ha si fatto inquietare gli attuali governanti israeliani ma , a mio avviso, potrebbe essere prodromico, nel medio termine, ad un accordo Israele-Palestina, se Uomini di lunga visione e di buon senso, si seggono intorno ad un tavolo, con intenzioni positive e senza retropensieri.
Andando ancora avanti, è recentissimo l’accordo sulla pesca, fatto dall’Italia con i Paesi nord africani che si affacciano nel Mediterraneo, Libia in testa, che dovrebbe mettere fine alla guerriglia tra pescatori italiani e magrebbibi.
Su questa via della negoziazione, si è proceduto con pazienza, sino ad ottenere alcune aperture, da parte dell’India che , sul caso Marò, ha accettato la richiesta italiana dell’Arbitrato internazionale, che senz’altro rappresenta un chance positiva, per i due militari trattenuti da più di tre anni, in quel Paese.
Infine, in ordine di tempo, mi soffermo sul faticosissimo accordo trovato tra Unione Europea e Grecia. Certo la Germania, con la cancelliera Merkel e il suo ministro all’Economia Schauble, ha tenuto duro sui formalismi, senza spiragli umanitari. D’altro canto la Grecia, prima coi dati truccati e poi con promesse infondate e non mantenibili realmente, fatte in campagna elettorale da Tsipras, che aveva illuso il suo popolo, con l’aiuto dell’Ex ministro all’economia, il radical-scic e gigione, Varoufakis. E’ stato necessario il buon senso e la mediazione lungimirante del numero uno della BCE Mario Draghi, della direttrice generale del FMI Lagarde e dei Capi di Governo di Francia e Italia, Hollande e Renzi, per fare sponda e, pazientemente, costruire una intesa che, seppure nel rigore e nei sacrifici, aiuterà la Grecia ad uscire dal pantano in cui si era cacciata.
Certo, la gente è emotiva e basta che politici senza scrupoli, tesi ad ottenere qualche vantaggio elettoralistico, parlino alla pancia del popolo, per creare aspettative non realizzabili, perche’ la confusione e il populismo siano serviti. Ma governare è altra cosa: bisogna fare i conti con la ragione e confrontarsi con la realtà quotidiana, per risolvere i tanti e difficili problemi, con l’obiettivo del bene dello Stato, prendendo decisioni, spesso impopolari ma necessarie. Opporsi è un giochino facile facile: dichiarare dei no in serie e contribuire allo sfascio dello Stato è un gioco da ragazzi. La gente abbocca, ingenuamente, perchè è la cosa piu facile da capire e più utile al momento, senza prevedere le conseguenze nefaste, nel medio-lungo termine.
Eh no! signori oppositori, fuori e dentro i partiti di maggioranza, se avete cervello, consapevolezza e senso dello Stato, dovete assumervi le responsabilità e, ad ogni no gridato, dovete però porre alternative, realmente e concretamente realizzabili. Dire semplicemente dei no è il giochino dei bambini capricciosi e disadattati.