IL MARZIANO E ANDATO…
Posted by admin on 31 ottobre 2015
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La sceneggiata è finita. questa persona, che doveva rappresentare il nuovo, nei fatti e con gli atti ha dimostrato di essere peggio del vecchio più stantio. Si, io penso come pensa la stragrande maggioranza della gente, su questa vicenda di Marino Ignazio, come è scritto nel vecchio e nel nuovo avvisi di garanzia a lui indirizzati e che, confermando di essere un matricolato bugiardo, ha tenuto per se e addirittura negandoli. Salvo essere smentito, dalla Procura su quello del 2005 e da Repubblica, per quello di peculato relativamente agli scontrini di cene e spese simili, fatte con la carta di credito del Comune.
Ora tenta col cliché solito di ingenuo apparente, di nascondere furbescamente il suo essere in mala fede. Infatti fa il “je accuse” invocando la mancanza di democrazia del PD perché non gli avrebbe permesso di andare alla discussione nel Consiglio Comunale. Omettendo di dire che, proprio il suo partito, gli ha chiesto di andare alla discussione in Campidoglio, senza ritirare le dimissioni per non interrompere lo scorrere dei 20 giorni. Immaginate se, ritirate le dimissioni, l’uomo avrebbe dovuto convocare il Consiglio, andare alla discussione ed essere sfiduciato dal Consiglio medesimo, perdendo tempo prezioso per la Roma che è alla vigilia dell’importante Giubileo voluto da Papa Francesco.
A cosa serviva questo balletto che il gigione Marino aveva immaginato? Forse a ricattare il suo Partito o il suo Segretario? o a trattare una resa da compensare con incarichi e candidature future? Io non so ma e certo che, per aspettative, ricatti o interesse personale, si voleva ritardare il tentativo di riportare alla normalità la Città, proprio alla vigilia dell’importante evento indetto dal Papa.
Per fortuna abbiamo un Capo del Governo e Capo del PD che è una persona determinata e va avanti per la sua strada che poi è la strada che porta al bene del Paese e delle Istituzioni. Inoltre, è giusto evidenziare che Renzi va avanti non temendo minacce, sassolini o sassoloni, tirategli contro. Questo mi fa stare tranquillo e dovrebbe far stare tranquilli gli italiani. Uno che va deciso verso gli obiettivi concreti, nonostante le minacce, dimostra che è uno che non ha scheletri nascosti e quindi non riescono a bloccarlo coloro che sventolano spauracchi vari.
Io uno cosi lo apprezzo e, nel mio piccolo, lo sostengo perchè, in un mondo corrotto che in questi giorni ci viene ancora mostrato in tutta la sua spregiudicatezza, non ha paura e tira dritto.
Tornando a Marino che fosse un irresponsabile, si era notato da tante cose come ad esempio: rimanere bellamente in vacanza mentre il Consiglio comunale di Roma era a rischio scioglimento per mafia; avere consumato cene private coi soldi pubblici, aver taciuto sul recente avviso di garanzia e aver permesso di dire all’avvocato Musco, suo legale nell’indagine del 2005, relativa all’associazione benefica “imagine onlus” fondata da Marino, è stata archiviata, poi smentito dalla stessa Procura. Penso che basta a dimostrare la furberia, mascherata maldestramente, da questo galantuomo in bicicletta e zainetto.
E poi la sua civetteria combinata col narcisismo di farsi riprendere da tutti i media nazionali mentre fa registrare in Comune il primo matrimonio gay, celebrato all’estero e, nel contempo, dichiararsi cattolico e presenziare all’incontro con le famiglie fatto da Papa Francesco nel Suo recente viaggio nelle Americhe.
Questa bravata non deve farci meravigliare della dichiarazione del Pontefice che, a domanda dei giornalisti, sull’aereo di ritorno di quel viaggio, rispondeva scandendo le parole. ” a Marino non l’ho invitato io, chiaro?”.
Infine, lo stato comatoso della città: dalla circolazione agli scandali, dalle strade trasformate e conservate come gruviera, alla situazione scandalosa della gestione dei trasporti pubblici controllate dal Comune sono fatti concreti a dimostrare la incapacità dell’uomo a governare Roma e, conseguentemente, la necessità di metter mano, subito e seriamente, per cercare di limitare i danni a Roma e al Paese
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