PER L’UOMO DELLA STRDA BREXIT E’…
Posted by admin on 25 giugno 2016
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Non sono un addetto ai lavori né un presunto tale. Ho le mie idee da cittadino o, se vi piace, da uomo della strada e le esprimo. Lo scopo è quello, ne sono cosciente, che anche le idee poco rilevanti, messe in confronto libero, possono far nascere idee migliori.
Conseguenze politiche interne ed esterne: spinta delle regioni che hanno votato per restare in Europa, come Scozia, Galles e Irlanda, a chiedere di restare in UE e addirittura rilanciare la richiesta d’una separazione da Londra; instabilità creata dalle conseguenti dimissioni di Cameron, partiti in fibrillazione ed imminenti elezione con pesanti incognite. Esterne per i Paesi che in Europa restano ma con forte spinta ad uscirne, da parte delle minoranze ultra nazionaliste, vedi Francia con LePen e Italia con Lega, Fratelli d’Italia e, con qualche distinguo, M5S. Questo darà altro fiato alla politica strillata e pasto agli sciacalli che, per fini egoistici e interessi di botteghe piccole piccole, comprimono o distruggono gli interessi dei più. Così pure da parte di quelle minoranze interne ai partiti che sono sempre contro a prescindere.
Economico, importazioni ed esportazioni da e per Londra più difficili e costose, per via dell’immissione di dazi e dogane. Questo riguarda anche la circolazione di uomini e professionalità, calciatori, studenti e imprese compresi. Finanziari: cosa succederà coi vincoli di circolazione di risorse umane e non, nella più importante piazza finanziaria del mondo quale Londra e’? Basterà un semplice click per spostare capitali non solo sotto forma di valuta? Oppure occorreranno visti e timbri per fare questo?
E ancora, socialmente quanto ci costa in termini conflittuali tale uscita? Non penso a guerre ma a contrasti di vario tipo si.
Comunque il più grave e lungo danno sarà provocato alle giovani generazioni che, consapevoli, hanno votato per restare in Europa, avendo visione progressista e lunga e meno contaminata da egoismi, ma purtroppo sono stati numericamente superati dagli anziani, più egoisti e conservatori, con una visione corta del futuro.
Tale uscita però è portatrice di buoni suggerimenti, se accolti e trasformati in fatti concreti. Mi riferisco alla necessità di cambiare registro e fare dei 27 Paesi rimasti in Europa, una vera Unione politica prima che finanziaria, fare più politica e meno burocrazia.
Peraltro Londra non aveva moneta unica ma conservava la sua sterlina, poneva vincoli senza contribuire sostanzialmente al bilancio europeo, condizionava senza pagarne il prezzo, faceva le bizze e continuava a sottolineare il proprio essere migliore degli altri. Ma cosa potevamo aspettarci da coloro che continuano ad avere la guida a destra?
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