LA POLITICA, QUELLA BUONA.
Posted by admin on 13 agosto 2013
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Ho una visione romantica e, se volete, ingenua della Politica perché ricordo come si faceva negli anni cinquanta-sessanta, quando per buona parte la politica la facevano persone, mediamente perbene nel senso vero del termine. Ricordo il Sindaco di dove sono nato, che non era esattamente Cambrige, era sempre persona che aveva un lavoro e aveva di che vivere, sia che fosse democristiano o comunista (allora esistevano). Essi svolgevano la funzione con grande passione e con Onestà intellettuale e praticata. Lo stesso si poteva dire per i politici nazionali i quali si sceglievano con critero meritocratico, dove al primo posto si valutava l’onestà del portato di vita di ogni aspirante candidato e al secondo, si considerava la competenza, al terzo la dedizione.
Oggi tutto viene scelto chi sgomita di più, sia per i politici che per il sottobosco di incarichi locali e non. La moralià, la competenza, la dedizione, non contano, conta la fedeltà al notabile di turno che deve scegliere il designato.
Ricordo i due stili: Moro diceva che prima viene lo Stato, poi il partito, se restava spazio la corrente e, solo alla fine, se restavano briciole, si pensava a se stessi. Oggi ricordo un politico regionale che, candidamente ha dichiarato al tg Rai, locale che le scelte vengono fatte per tessera, visto che i curriculum sono troppi e tutti validi. Nessun riferimento a criteri e a valori universali ma solo alla fedeltà, misurata con la tessera del partito e della componente a cui “toccava” la nomina. Sentendo il ragionamento, Cencelli, che mi era seduto a fianco, è diventato pallidissimo, al punto che l’ho portato al Pronto Soccorso, dove per la gravità, gli hanno assegnato codice rosso!
I risultati di questa cattiva politica, specie regionale, sono evidenti. Basta valutare i soldi spesi e i prodotti ottenuti: Zero posti di lavoro creati, anzi sono diminuiti; Zero infrastrutture realizzate anzi sono diminuite, perchè quelli costruti dai Greci, dai Romani, dai Normanni, dagli Svevi, dagli Spagnoli e dai Borbone, crollano e neanche li recuperano e, men che meno li manutengono. Per non deprimervi mi fermo con gli zero, aggiungo solo che l’acqua si disperde, l’energia langue, la sanità lucana ha indici di mortalità sopra la media nazionale, il turismo, nonostante qualche individuale lodevole sforzo, si sviluppa male perchè è lasciato all’iniziativa dei privati, senza un regolatore che lo programmi, lo assista e lo sostenga.
Ecco perchè manca la quantità e la qualità, perchè le selezioni vengono fatte coi criteri declamati in Tv, dal sudddetto innominato politico lucano, che oggi per premio, ha un seggio in Parlamento.
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