LA LEADERSHIP DI GRILLO
Posted by admin on 24 giugno 2013
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L’incontro di Renzi, Presidente incaricato per fare un nuovo Governo, ha riproposto l’ autoritaria leadership dell’ex comico, ma è ex o resta tale? Infatti questa mia riflessione, scritta alcuni mesi addietro torna a fagiuolo, visto il comportamento del guitto e dei suoi accompagnatori che, formalmente sono rappresentanti del popolo che li ha eletti , essendo i due capi del gruppo dei Senatori e dei Deputati. Evidentemente il loro capo li ritiene immaturi o è lui e il suo socio Casaleggio ad essere autoritari, o se volete, estremamente direttivi. Ecco lascio a chi mi legge queste riflessioni restando disponibile al dibattito, come sempre. Alla luce di questo ripropongo l’articolo.
L’avvento del grillismo e dei grillini (trascuro Casaleggio) più che cambiare la politica e fare quello che serve al Paese ha stravolto e messo alla luce rimborsi, democrazia, linguaggio e quello che qui mi interessa , la Leadership. Si perchè il comportamento di Grillo e della quasi totalità dei “suoi” parlamentari mi ha portato alla mente un magnifico libro : La Leadership Situazionale, di due Autori americani, Paul Hersey e Kenneth H. Blanchard, tradotto da Luca Tomasi per Sperling&Kupfer. Il libro è uscito in Italia nel 1985, e come tutte le cose buone, col tempo è rimasto di grande attualità.
Ovviamente per le considerazioni che qui voglio fare, tralascio di parlare del vincolo di mandato degli eletti in Parlamento che, il nostro, vuole introdurre per poter tenere sotto strettissimo controllo i “suoi” parlamentari.
Dunque il libro tratta l’argomento rifacendosi alla situazione in cui il Leader e i suoi collaboratori si trovano ad interagire. Per cui , a seconda della situazione e della maturità dei collaboratori, la leadership va modulata. Quindi la Leadearship Situazionale “si fonda su un’azione reciproca che si svolge tra: (1) la quantità di guida e direzione (comportamento direttivo) che un leader offre; (2) la quantità di sostegno socioemotivo (comportamento di relazione) fornito da un leader; (3) il livello di prontezza ( maturità ) manifestato dai collaboratori nel perseguire uno specifico compito, funzione o obiettivo”.
Il testo, in maniera didascalica tratta quattro modelli di leadership rispetto a quattro diverse situazioni e quattro livelli di maturità dei collaboratori: 1)- PRESCRIVERE è per una bassa maturità, vale a dire per le persone non capaci nè pronte; 2) -VENDERE è per una maturità mediobassa, cioè per persone incapaci, ma disponibili; 3)- COINVOLGERE è per una maturità medioalta, per persone capaci ma non pronte; 4)- COINVOLGERE è per una maturità medioalta, cioè per persone capaci e disponibili pronte ad assumersi le proprie responsabilità.
La facile conclusione è che Grillo ritiene i “suoi” parlamentari incapaci e immaturi, visto che usa nei loro confronti la Leadership estremamente direttiva. Conseguentemente i parlamentari, che non aspettano altro che eseguire ordini precisi del Capo, si ritengono essi stessi, incapaci e immaturi.
Io rifiuto questo semplice corollario perchè vorrei che i parlamentari rappresentassero i cittadini, e che portassero avanti le istanze dei loro rappresentati e non di un Capo che li telecomanda, senza alcuna responsabilità, visto che lui sta fuori dalParlamento. Ma tant’è.
Una replica a “LA LEADERSHIP DI GRILLO”
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Bello, papà!