SE I CONTROLLI FUNZIONASSERO CI SAREBBE MENO FINANZA BARBARA.
Posted by admin on 21 luglio 2013
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Un cruccio da tempo mi fa venire il mal di testa, ora provo a farmelo passare e farlo andare da coloro che dovrebbero averlo. Si tratta dei controlli negli Enti pubblici e nelle Società private.
Il mal di testa mi è venuto allorquando ho scoperto che l’Istituzione più seria e affidabile che abbiamo nel nostro Paese, la Banca d’Italia, è controllata dalle sue controllate. Si Banca d’Italia è controllata dalle tre Banche più grosse italiane: Sanpaolo, Unicredit, Montepaschi. Non insinuo nulla ma mi pare ovvio che non c’è la terzietà del controllore per essere libero e autonomo nello svolgimento dei suoi compiti correttamente.
La identica cosa, se non peggio, avviene negli Enti e nelle Società private. I revisori interni ed esterni vengono nominati dalle maggioranze, azionarie o politiche che siano. Solo di recente per i privati è previsto una rappresentanza minoritaria per i piccoli azionisti, mentre per gli Enti lo prevedeva la Legge che ha introdotto nel 1990 i revisori professionali.
Ma proprio queste norme sono lacunose perchè prevedono che la nomina dei controllori, la facciano le stesse maggioranze che devono essere controllate. E, come se non bastasse, i nominati possono essere singolarmente, rinominati. E’ ovvio pensare ai meccanismi psicologici che si formano nelle menti dei Revisori. Per essere nominato devo avere fama di non essere un “rompino” così pure se voglio essere rinnovato alla scadenza del mandato. Ovviamente questo vale per tutti i Revisori siano di maggiornza o di minoranza.
Per le Società di revisione esterna, obbligatorie nelle società per azioni, vale la stessa norma: vengono nominate dalle maggioranze e possono essere rinnovate. Per non parlare del fatto che alcune di queste società di revisione sono strutturate in divisioni, che fanno consulenza aziendale, e ambiscono ad avere affidamenti dalle stesse aziende alle quale devono asseverare i bilanci e garantire i piccoli azionisti.
Con queste norme è facile prevedere, anzi constatare, il perchè di certi crac finanziari che saccheggiano i rispiarmiatori e, più in generale, i cosiddetti stakeholder: Clienti, Dipendenti, Fornitori, Piccoli azionisti, ecc..
Con buona probabilità i casi di Fonsai, Parmalat, Cirio ecc. non sarebbero accaduti se la nomina dei controllori fosse stata regolata diversamente. Basterebbe che i revisori venissero nominati tutti dai piccoli azionisti e dalle minoranze, oppure da un Istituzione terza, che potrebbe essere una Commissione di Giudici o di Giudici amministrativi con incarico triennale non più rinnovabile. La Commissione dovrebbe fare le nomine di Revisori iscritti ad albi appositi, magari estratti a sorte, non più rinnovabili per gli stessi incarichi.
Ci vuole veramente poco per far funzionare bene le cose, perchè non si fa?
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