LA LEGGE DI STABILITA’, IL BUONSENSO DEL MERCATO E LE CHIACCHIERE DEI POLITICI
Posted by admin on 27 agosto 2013
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Ho fatto alcune riflessioni a fine agosto e constato che oggi, 17 ottobre, non è cambiato il comportamento dei politici politicanti, in tema di economia e stabilità del Paese Italia. I motivi sono opposti a quelli di agosto. Allora le chiacchiere di alcuni politici, avevano fatto crollare le borse dell’area euro e fatto impennare lo spread sui BTP emessi dal Tesoro. Oggi invece leggo dichiarazioni di politici ma anche di rappresentanti dei lavoratori e datoriali, che lamentano la limitata manovra a favore degli uni e degli altri. Insomma tutti si lamentano, compreso alcuni politici di opposizione (Vendola) e di maggioranza (Bondi), senza tenere conto che, finalmente si inverte la tendenza: non si tagliano servizi né si aumentano tasse.
I Mercati invece, hanno fatto il loro dovere, confermando che la stabilità del Governo di un Paese è cosa importante e, conseguentemente, hanno festeggiato la legge di stabilità, approvata il 15 notte da Governo Letta. Infatti lo spread è sceso come non era mai sceso, dal luglio 2011, al di sotto del 2,30 rispetto ai Bund tedeschi. La Borsa, da canto suo ha fatto meglio di tutte le Borse europee, Milano ha chiuso a + 1,45%. Ciò anche per effetto delle buone notizie da Wall Street, per il momentaneo chiarimento ed elevazione del limite del debito USA.
Allora quando Vendola dichiara che la manovra stabilizza il Governo e non il Paese, ignora che se è stabile il Governo è stabile anche il Paese. Egli dimostra ancora una volta di essere un infilaparole a vanvera. Di Bondi taccio, con quella bocca “pretigna” può dire ciò che vuole, tanto è un prete di campagna e nessuno lo ascolta, tranne i tre parrocchiani. Per questo ho ripreso quella riflessione di agosto e la ripropongo per chi avesse voglia di leggerla. Le due considerazioni dimostrano la concreta sensibilità dei mercati e le chiacchiere da bar sport che alcuni politici fanno, evidentemente offendendo le intelligenze dei cittadini e, forse, dei loro elettori. Se stiamo in una economia globale e di Mercato dobbiamo accettarne le regole e le conseguenze. Sempre che ci siano dei regolatori che questo Mercato lo regolino e poi lo rispettino.
Ed eccovi le considerazioni di agosto: Queste ultime 24 ore hanno fatto chiarezza e giustizia di alcuni importanti aspetti, nell’intreccio Economia e Politica, del nostro Paese. La instabilità creata dalle dichiarazioni che rilasciano i politici -per lo più mezze tacche- che pur di apparire qualche secondo in tv o essere citati in qualche articolo, dicono di tutto, senza capire di che parlano e senza immaginare le dinamiche che le loro dichiarazioni vanno determinando. Infatti il dichiarato di costoro, ieri ha determinato il crollo della Borsa italiana, in particolare delle azioni di Mediaset e di Banca Mediolanum, facenti capo al Senatore Berlusconi. Falchi, polli e anatroccoli sono serviti.
E’ stato necessario che il Senatore Berlusconi stamane facesse una dichiarazione rassicurante e ribadisse la necessita di stabilità per il Governo del Paese. Forse gli animi si sono tranquillizzate apparentemente. La Borsa invece ha continuato a perdere.
A questo punto non è importante sapere se Berlusconi ha fatto tale dichiarazione per un proprio lucido ragionamento , oppure sia stato consigliato da due grandi consiglieri Gonfalonieri e Letta (Gianni). Invece è importante ribadire ancora una volta che il conflitto d’interesse c’è ed è grande. Basta seguire il corso dei titoli delle aziende del Cavaliere, per constatare che da quando ha concorso alla formazione del Governo di larghe intese, le azioni delle sue aziende hanno raddoppiato il loro valore di Borsa, mentre ieri sono state quelle che hanno perso di più.
Altra riflessione che segnalo ai denigratori è che il mercato ha più buonsenso di molti politici, infatti esso, con determinata discrezione, ha indicato coi suoi indici, la necessità di stabilità. I politici dichiaranti sempre e comunque, sono pregati di apprendere e imitare la lezione di buonsenso che il Signor Mercato ha impartito loro.
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