VACANZA, TEMPO LIBERO, NATURA
Posted by admin on 29 agosto 2013
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Ultimi spiccioli di vacanza, approfitto del tempo disponibile e della vicinanza del campo di Golf, Percorso di Metaponto, per godere del divertimento-necessità, che occupa il mio tempo libero, durante l’anno lavorativo.
Divertimento perchè diverge dalle mie attività abituali che, nonostante l’età da pensione, sono tenuto a svolgere. Inoltre mi tiene attivo fisicamente e moralmente, per cui diventa necessità che mi impone camminare, con un certo ritmo e praticare lo sport, con una certa continuità.
Premetto che sono un praticante molto amatoriale, più yale che amator ormai. Infatti non mi schiodo dal mio 36 di handicap, molto per la mia scarsa capacità e un po’ perchè evito le gare. Voglio dire anche che, contrariamente alle leggende metropolitane, è uno sport per tutte l’età e per tutte le tasche.
Quello che ripaga ampiamente le spese iniziali è la filosofia del golf e il contatto con la natura. Per questo riporto qualche mia considerazione utile al mio lettore unico, ove fosse interessato a questo sport.
Chi lo pratica deve superare un esame con una prova scritta e una pratica, dopo aver preso alcune lezioni che insegnano regole e pratica. Già in questa fase si apprendono regole di strategia, di tecnica e anche di etichetta, che contribuiscono a formare la persona.
Devo però confessare che io mi trovo a mio agio quando sono in campo da solo e cerco di fare il percorso di nove buche, alternando le prime con le seconde. Qui resto solo con me stesso, mi ascolto e ascolto la natura che mi circonda. La necessaria concentrazione per mettere in fila i diversi consigli tecnici, per cercare di fare un buon colpo, diventa un’ ottima occasione per farmi mettere in fila qualche problema e, nella calma lucida del momento, emerge dal subconscio mixato con la ragione, la soluzione che spesso è tanto brillante quanto insperata.
Altre volte la natura mi prende e, anche se le palline non volano, non girano ne rotolano e si perdono, vengo rapito. In questi pomeriggi di estate uso andare quando ancora il sole è alto e il caldo si fa sentire. Quando il sole cala ecco che la natura prende il sopravvento. L’aria diventa dolce, aiutata da una lieve brezza che porta l’odore dell’erba appena tagliata, e camminando arrivo dove sento il delicato, quasi impercettibile, odore dei pini bruciati dal sole. Mentre apprezzo e mi ancoro la piacevole sensazione, ecco che mi distraggono delle rondini che giocando disegnano nell’aria parabole e cerchi irregolari, allietati dal suono festoso che producono.
Non c’è tempo di memorizzare queste sensazioni ed ecco che il sole arrossisce, forse si vergogna di lasciarmi, ma mi regala l’incantesimo di splendidi tramonti, sono pochi minuti ma mi segnano con emozioni profonde. Poi, capisco che il buio incombe e non c’è luce e voglia, per perdere altre palline. Allora raccolgo ferri e legni, recupero la sacca, per tornare sulla via di casa, in compagnia delle belle sensazioni, pregusto la piacevolezza della doccia calda all’aperto, quindi la cena. Che fatica le vacanze, peccato che sono finite.
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