• Settembre è arrivato portando, per i più, la fine delle vacanze, la ripresa del lavoro usato (per coloro che cè l’hanno), la solita aria di precarietà per il Governo e per gli italiani. Quindi ricominciamo con tutti gli ingredienti di inizio estate meno uno, vale a dire l’entusiasmo che l’attesa delle vacanze, solitamente porta.

  Sulla precarietà del Governo ormai procediamo a giorni alterni, secondo il morale del condannato, cade se sale la depressione; dura se sale la speranza del nostro. Ma quello che interessa è che, solo il nostro Paese non si risolleva da un Pil in cirsi, mentre tutti gli altri dell’area euro, cominciano a vedere la luce. In questo clima diventa difficile rimettersi in gioco con il giusto entusiasmo, anche se questo approccio positivo è indispensabile.

  Ma quello che più mi preoccupa è che, in questa piccola regione in cui vivo, si subiscono le conseguenze della situazione nazionane, con l’aggravante dell’inerzia della classe dirigente politica, che qui non ha solo il primato, ma è l’unica componente che ha le chiavi dello sviluppo. Infatti sia le associazioni sia l’economia  sono completamente dipendenti da essa. Quel che peggiora ulteriormente la situazione e che, i politici locali hanno la consapevolezza della situazione, ma anzichè costituire stimolo, fa aumentare la loro arroganza. Quindi non attivano gli altri strumenti per attuare delle politiche serie di sviluppo, anche se governano un territorio ricco di risorse. Energia, intelligenze, cultura, ambiente, storia, enogastronomia e tutto quanto necessita per farla decollare, questa benedetta regione.Loro non pensano a questo, pensano alle postazioni. In tutto questo manca una vera leadership che, con autorevolezza, metta ordine e somministri quintalate di flebo di buonsenso.

  Basta pensare che tutti gli indagati per i fatti di rimborsopoli, si stanno riproponendo per l’elezioni regionali di novembre, e nessuno che abbia il carisma o la  leadership, per far capire loro che non è aria. In questo caos che regna in tutte le formazioni, rischiamo di trovarci un consiglio regionale, spaccato e incapace di fare quello che deve per il bene di tutti, restando fermi al palo dell’ennesima mancata partenza.

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